13/12/2007
Firmato a Lisbona il nuovo trattato dell’UE

 

 I capi di Stato e di governo dell'Unione europea hanno firmato a Lisbona il nuovo trattato Ue, con la speranza di approvarlo in via definitiva entro le elezioni europee del 2009. Nel corso di una cerimonia ufficiale nel monastero dei Jeronimos, splendida struttura in stile 'manuelino' sulle rive del Tago, i Ventisette danno così inizio ai singoli processi di ratifica nazionale, che dovrebbero avvenire per via parlamentare in tutti gli Stati membri tranne che in Irlanda, dove la costituzione impone il ricorso al referendum.

 

I negoziati sul nuovo trattato sono cominciati durante la presidenza della Germania nella prima metà del 2007 e si sono conclusi nella seconda metà sotto la presidenza del Portogallo. Per l'Italia, hanno firmato il premier Romano Prodi e il ministro degli Esteri, Massimo D'Alema. Grande assente alle cerimonia, invece, il premier britannico Gordon Brown, impegnato a Londra, e rappresentato nella capitale portoghese dal suo ministro degli Esteri, David Milliband.

 

Il testo, già approvato formalmente dai Ventisette lo scorso ottobre, dovrebbe contribuire a superare una volta per tutte lo stallo creato dai 'no' francese e olandese alla costituzione Ue nel 2005 e consentire all'Europa allargata di funzionare con maggiore efficacia.

 

''La storia ricorderà questo giorno come il momento in cui il trattato europeo aprirà la strada a nuove speranze'', ha detto il primo ministro portoghese e presidente di turno dell'Ue, Jose Socrates, che ha aperto la cerimonia accogliendo i leader. "Un'Europa più ambiziosa è il contributo più importante che possiamo fornire a un mondo migliore", ha aggiunto Socrates sottolineando che oggi "abbiamo bisogno di un'Unione più forte. Più forte per rispondere alle richieste dei cittadini europei, più forte per promuovere la nostra economia e difendere i nostri valori".

 

Parole in linea con quelle del presidente della Commissione europea, Josè Manuel Barroso. "Adesso è tempo di andare avanti", ha detto il protoghese, invitando i membri Ue ad andare avanti con determinazione nel processo di ratifica. "Per arrivare a questo risultato - ha osservato - tutti i governi hanno dato prova di coraggio politico. Ora vi invitiamo a dare prova della stessa determinazione nel periodo di ratifica". L'Europa "deve affrontare le sfide, sia interne sia esterne, perché i nostri cittadini vogliono dei risultati", ha affermato ancora il leader dell'esecutivo di Bruxelles, sottolineando che "la globalizzazione sarà il denominatore comune di queste sfide". Per Barroso, inoltre, il Trattato di Lisbona ha un "significato politico molto particolare. E' il trattato di un'Europa allargata dal mediterraneo al Baltico, dall'Oceano atlantico al Mar Nero. Un'Europa che condivide valori comuni e comuni ambizioni. Per la prima volta - ha concluso - i Paesi che una volta erano divisi da una cortina totalitarista sono adesso uniti in supporto di un comune Trattato, da loro stessi negoziato".

 

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