22/05/2006
Fabio Mussi: L'universita' e la ricerca sono settori da cui dipende una parte piuttosto grande del destino del Paese.

 L'universita' e la ricerca ''sono settori da cui dipende una parte piuttosto grande del destino del Paese''.
E' con questa consapevolezza che il nuovo ministro dell'Universita' e ricerca, Fabio Mussi, si accinge a svolgere il suo nuovo incarico, convinto anche che bisogna mettere uno stop alle emigrazioni culturali forzate.
''L'Italia - ha dichiarato all'Ansa - ha enormi potenzialita'. E' bene non dimenticare che per tutto il secolo scorso il nostro Paese e' stata culla di importanti scoperte scientifiche e anche oggi vanta centri di eccellenza di tutto rispetto. Purtroppo pero' -
ha aggiunto - il sistema non regge piu' e sta declinando portandoci ai valori bassi in termini di iscritti all'universita', laureati occupati, ricercatori. Bisogna
assolutamente frenare questa discesa della scala''.
Certamente esiste un problema di risorse. 'Su questo punto  il programma dell'Unione e' chiaro e netto: l'obiettivo nell'arco della legislatura e' arrivare al 2% del Pil destinato
alla ricerca, quasi il raddoppio rispetto alla situazione attuale''. Va potenziato senz'altro,  l'apporto dei privati, ma in Italia, anche per la particolare articolazione del sistema di impresa, i due terzi della spesa devono provenire dallo Stato.
   Mussi pensa anche a ''piu' alte forme di autogoverno della comunita' scientifica'', in una prospettiva internazionale.
''Non e' affatto scandaloso che chi fa ricerca si senta cittadino del mondo, ma questo non deve diventare un obbligo. Bisogna creare delle condizioni di occupazione e di reddito - ha concluso - che rendano libera la scelta. Oggi molta emigrazione culturale e' forzata. A questa tendenza bisogna mettere la parola fine''.

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