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Progetto "Nuove tecniche per il consolidamento, l’essiccazione e la conservazione di elementi di grandi dimensioni in legno intriso o in legno fresco"
Racconto

Il progetto “Nuove tecniche per il consolidamento, l’essiccazione e la conservazione di elementi di grandi dimensioni in legno intriso o in legno fresco”, realizzato dalla società Legni e Segni della Memoria col cofinanziamento dei Fondi strutturali dell’Ue all’interno del PON Ricerca, è un’ambiziosa e coraggiosa iniziativa capace di unire la passione per la storia con l’innovazione tecnologica, tenendo ben presente lo sviluppo territoriale e il rispetto per l’ambiente.

Il cuore del progetto è lo sviluppo di una tecnica innovativa che, come dice il titolo stesso, permette di trattare reperti archeologici lignei anche di grandi dimensioni, tramite un’impregnazione del legno stesso con amido, un consolidamento tramite la metodologia Arkè ed infine un'essiccazione (per maggiori dettagli tecnici vedere le specifiche tecniche di seguito riportate).

Le carte vincenti del progetto sono state l’adozione di una tecnologia interamente basata sull’uso di sostanze naturali, la velocità del trattamento e i risultati eccellenti, per quanto riguarda l’aspetto dei campioni trattati, rispetto alle tecnologie precedenti.

Seguiamo le tappe principali dell’iniziativa assieme alla responsabile del progetto, la dott.ssa Maria Pia Contento. "Fin dall’inizio di questo lungo processo - afferma la Contento - lo spirito che ci animava era, in definitiva, quello di realizzare un sogno attraverso la tecnologia. Esso è stato realizzato da “Legni & Segni della memoria”, una società che ha valorizzato le precedenti esperienze fatte nel campo del trattamento dei reperti lignei provenienti dall’archeologia subacquea dalla società “Contento Trade”. Il percorso cominciò con i primi contatti e la partnership con C.R.G. – Centro Restauro di Salerno – nell’ambito della Sovvenzione Globale Campania. Seguendo la “dream analysis”, il nostro modello per l’innovazione delle imprese, insieme individuammo la sfida che ci avrebbe impegnato negli anni successivi: migliorare il trattamento dei reperti lignei provenienti dall’archeologia subacquea. Parallelamente, insieme al prof. Allaf dell’Università di La Rochelle, Contento Trade depositò un brevetto per una nuova tecnologia su questo tema. Un successivo progetto europeo Craft portò al perfezionamento della tecnologia e alla nascita di un’azienda, la “Legni & Segni della memoria”, che avrebbe poi valorizzato le ricerche, industrializzando il processo".

Il progetto in esame è, come si evince dalle collaborazioni citate, di livello internazionale e con alte potenzialità di sviluppo in Europa e nel mondo. Ciò è un segnale di stimolo per tutto il tessuto produttivo del Sud Italia che aspira, sulla scorta delle indicazioni provenienti dalla politica comunitaria di coesione, a superare le barriere locali.

La stessa dott.ssa Contento sottolinea l’importanza del finanziamento comunitario, in quanto, a suo parere, "... esso è stato un fattore fondamentale perché ci ha consentito di sperimentare le nostre tecnologie su reperti di grandi dimensioni...".

La riuscita del progetto è senza dubbio legata anche all’entusiasmo che ha da sempre sostenuto i suoi responsabili, testimoniato sempre dalle parole della dott.ssa Contento che ricorda "...la riunione di tanti archeologi da diverse parti d’Europa che hanno creduto nel progetto dando fiducia a noi non addetti ai lavori. Ma l’emozione più grande - continua la Contento - per noi è stata vedere i primi grandi reperti lignei restaurati, quali la piroga di Pompei e i legni di Olbia. Assistere alla loro trasformazione dopo il trattamento è stata un’esperienza indimenticabile”.

Testimonianze fotografiche
Anagrafica del progetto
Tipologia del progetto
  • Progetti autonomi di ricerca nazionale proposti da imprese
Regione di attuazione
  • Campania
Misura di riferimento
  • I.1 Progetti di ricerca di interesse industriale
Strumenti di attuazione

D.M. 593 - 8 Agosto 2000 - Articolo 5

Ente proponente

Legni e Segni della Memoria s.r.l.

Ente attuatore

Legni e Segni della Memoria s.r.l.

Stato del progetto
  • Progetto concluso
Specifiche tecniche
Data inizio attività: 10/11/2001
Data fine attività: 09/11/2005
Articolazioni e contenuti

Il progetto si propone di sviluppare una nuova tecnica per il trattamento di reperti archeologici anche di grandi dimensioni in legno intriso. In particolare:

  • restituire al legno intriso delle caratteristiche fisico-estetiche (colore, densità, tessitura, etc.) analoghe a quelle del legno stagionato;
  • garantire delle proprietà meccaniche ed una stabilità alle aggressioni biologiche tali da rendere possibile l’esposizione museale dei manufatti;
  • ottenere dei livelli di ritiro in essiccazione del manufatto analoghi a quelli del legno stagionato;
  • ridurre l’impatto economico ed ambientale dei processi di consolidazione del legno intriso;
  • rendere possibile l’intervento di consolidamento e restauro anche su manufatti di grandi dimensioni ed a composizione mista.

Le specifiche quantitative da conseguire nell’ambito della sperimentazione sono così riassumibili :

  • anti Shrinkage Effect (ASE) riferito a legname fresco della stessa specie > 90% ;
  • resistenza alla penetrometria > 20% rispetto a campioni di pari MWC consolidati con PEG;
  • conservabilità: assenza di proliferazione batterica per almeno 18 mesi dal trattamento in condizioni di umidità costante
  • riduzione del 30% dei costi della fase di impregnazione rispetto alla tecnica basata sul PEG;
  • riduzione del 50% dei consumi energetici rispetto alla liofilizzazione
  • riduzione del 50% dei tempi di trattamento rispetto alla tecnica di impregnazione con PEG + liofilizzazione

Il processo di trattamento prevede quattro fasi :

  • determinazione del livello di degrado del legno con metodi fisico-chimici
  • impregnazione del manufatto mediante immersione in una soluzione acquosa di amido e suoi derivati
  • trattamento termico del manufatto per favorire la polimerizzazione degli impregnanti
  • essiccazione del manufatto mediante utilizzo di trattamento sotto vuoto.

La tecnologia è basata sull’impiego di un processo innovativo denominato Disidratazione per Decompressione da Convezione Forzata (DDCF) ; questo processo consta di tre fasi ripetute ciclicamente :

  • istantanea applicazione della decompressione, che provoca la vaporizzazione della frazione calda dell’acqua libera presente nel legno ed un raffreddamento della sua struttura;
  • introduzione di un fluido di condizionamento ad umidità controllata e temperatura più elevata e riscaldamento uniformemente del legno mediante convezione forzata sotto vuoto;
  • brusco raffreddamento del fluido di condizionamento con umidificazione e raffreddamento della superficie più esterna del legno ma non di quella interna

La successiva decompressione agirà solo sullo strato più interno e caldo del legno, provocando la vaporizzazione dell’acqua ivi contenuta (+ calda) senza deumidificare lo strato esterno (+ freddo) e quindi senza rischi di ritiri, fessurazioni, imbarcamenti, etc. La decompressione provoca inoltre l’esplosione delle membrane cellulari di molte tipologie di batteri ed una sorta di “distensione” delle fibre lignee, che facilita la stabilizzazione del manufatto a fine trattamento .

Dati finanziari
Costo del progetto: 406322.54 euro
Fondi europei
  • FESR - 207224.50 euro
Fondo di rotazione (L.183/87): 97517.40 euro
Altri fondi: - 101580.64 euro
Data ultimo aggiornamento: 22.10.2007
Scheda realizzata in collaborazione con i soggetti attuatori e l'Autorità di Gestione del PON Ricerca 2000-2006
Ufficio VII UPOC - Direzione Coordinamento e Sviluppo della Ricerca
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